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Friday, 26 April 2024
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       La lettera di padre Tomislav

 

 

 

 

Iniziamo il nostro discorso sul mondo dei segreti di Medjugorje presentando un documento originale che contiene un gran numero di informazioni in proposito.

 

Nel dicembre del 1983 padre Tomislasv Vlasić, “direttore spirituale della parrocchia di Medjugorje”, inviava al Papa la seguente lettera, scritta in collaborazione con i veggenti (traiamo il testo dal sito                                           

      

        http://www.harmoniae.com/holy_queen/medj_lettera.htm

 

che a sua volta dichiara il proprio debito all’opera di René Laurentin “La Vergine appare a Medjugorje?”, Queriniana, 1984; i corsivi sono nostri):

 

Dopo l'apparizione della Vergine, in data 30 novembre 1983, la veggente Maria Pavlović è venuta a dirmi:

“La Madonna dice che bisogna informare subito il Sommo Pontefice e il Vescovo dell'urgenza e della grande importanza del messaggio di Medugorje”.
Questa lettera vuole essere il compimento di tale dovere.

1. Cinque veggenti (Vicka Ivanković, Maria Pavlović, Ivanka Ivanković, Ivan Dragičević e Jakov Čolo) hanno ogni giorno un'apparizione della Vergine. L'esperienza tramite la quale essi la vedono è un fatto controllabile con osservazioni dirette; è stata anche filmata. Durante le apparizioni, i veggenti non reagiscono alla luce, non sentono i rumori, non reagiscono se qualcuno li tocca, si sentono al di fuori del tempo e dello spazio.

Tutti i veggenti dichiarano in sostanza:
— Noi vediamo la Madonna come le altre persone. Con lei preghiamo, parliamo e possiamo toccarla.
— La Vergine dice che la pace del mondo è in crisi. Essa invita continuamente alla riconciliazione e alla conversione.
— Ci ha promesso di lasciare un segno visibile sul luogo delle apparizioni, a Medugorje, per tutta l'umanità.
— Il tempo che precede questo segno visibile è un periodo di grazia per la conversione e l'approfondimento della fede.
— La Vergine ha promesso di confidarci dieci segreti. Finora, 8 sono stati svelati a Vicka Ivanković e Maria Pavlović, 9 a Jakov Čolo, Ivan Dragičević e Ivanka Ivanković, 10 segreti solo a Mirjana Dragičević.
— Queste apparizioni sono le ultime apparizioni della Vergine sulla Terra. Per questo sono così lunghe e frequenti.

 

2. La Vergine non appare più a Mirjana Dragičević. La sua ultima apparizione quotidiana fu quella del giorno di Natale 1982. Dopo, per Mirjana le apparizioni sono cessate, eccetto nel giorno del compleanno (18 marzo 1983), come Mirjana aveva presagito in base alla promessa della Vergine.
Durante l'apparizione del 25 dicembre 1982, secondo Mirjana, la Madonna le confidò il decimo e ultimo segreto e le svelò le date nelle quali i diversi segreti si sarebbero verificati. La Vergine ha svelato a Mirjana molti aspetti dell'avvenire, finora più di quelli detti agli altri veggenti. Per questo riporto qui ciò che Mirjana mi ha detto nel colloquio del 5 novembre 1983. Riassumo gli aspetti essenziali del suo racconto, senza citare alla lettera.

Mirjana dice:
— Prima del segno visibile che sarà dato all'umanità, ci saranno tre avvenimenti al mondo. Gli avvertimenti saranno avvenimenti che succederanno sulla terra. Mirjana ne sarà testimone. Tre giorni prima di ognuno degli avvenimenti essa informerà un sacerdote di sua scelta.
La testimonianza di Mirjana sarà una conferma delle apparizioni e un incitamento alla conversione del mondo. Dopo le ammonizioni, verrà il segno visibile sul luogo delle apparizioni a Medugorje, per tutta l'umanità. Il segno sarà dato come testimonianza delle apparizioni e un invito alla fede:
— Il nono e il decimo segreto sono gravi. Sono un castigo per i peccati del mondo. La punizione è inevitabile, perché non bisogna aspettarsi la conversione del mondo intero.
Il castigo può essere diminuito dalle preghiere e dalla penitenza, ma non può essere evitato. Un male che minacciava il mondo, secondo il settimo segreto, è stato cancellato grazie alla preghiera e ai digiuni, dice Mirjana. Per questo la Vergine continua a invitare alla preghiera e al digiuno:

“Avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno potete allontanare la guerra, sospendere le leggi naturali”.

Dopo il primo avvertimento, gli altri seguiranno entro breve tempo. Gli uomini così avranno del tempo per convertirsi.
— Questo tempo è il periodo di grazia e di conversione. Dopo il segno visibile, coloro che resteranno in vita avranno poco tempo per la conversione. Per questo la Vergine invita alla conversione urgente e alla riconciliazione.
— L'invito alla preghiera e alla penitenza è destinato ad allontanare i mali e la guerra e soprattutto a salvare le anime.

Secondo Mirjana, ci troviamo vicini agli avvenimenti predetti dalla Vergine. In nome di questa esperienza, Mirjana dice all'umanità: “Convertitevi presto, aprite i vostri cuori a Dio”.

Oltre a questo messaggio essenziale, Mirjana dice di aver avuto, nel 1982, un'apparizione che getta, secondo noi, raggi di luce sulla storia della Chiesa. Essa racconta un'apparizione nella quale Satana le si è presentato con le apparenze della Vergine; Satana chiese a Mirjana di rinunciare alla Madonna e di seguirlo, perché l'avrebbe resa felice, nell'amore e nella vita; mentre, con la Vergine, essa doveva soffrire, diceva lui. Mirjana lo respinse, e subito apparve la Vergine e Satana scomparve. La Vergine le disse, sostanzialmente, quanto segue:

Scusami per questo, ma devi sapere che Satana esiste; un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo. Dio gli ha permesso di metterla alla prova per un secolo. Questo secolo è sotto il potere del demonio, ma quando saranno compiuti i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto. Già ora egli comincia a perdere il suo potere ed è diventato aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie tra preti, crea ossessioni, assassina. Dovete proteggervi con la preghiera comunitaria. Portate con voi dei simboli benedetti. Metteteli nelle vostre case, riprendete l'uso dell'acqua benedetta”.

Secondo alcuni esperti cattolici che hanno studiato le apparizioni, questo messaggio di Mirjana chiarirebbe la visione che ebbe il Sommo Pontefice Leone XIII. Secondo loro, dopo aver avuto una visione apocalittica dell'avvenire della Chiesa, Leone XIII introdusse la preghiera a S. Michele che i sacerdoti recitavano dopo la messa fino al Concilio. Questi esperti dicono che sta per finire il secolo di prova intravisto dal Sommo Pontefice Leone XIII.

Santissimo Padre, io non voglio essere responsabile della perdita di nessuno ... Io faccio del mio meglio, il mondo è invitato alla conversione e alla riconciliazione. Scrivendovi, santissimo Padre, faccio solo il mio dovere; dopo aver scritto questa lettera, l'ho data ai veggenti perché chiedessero alla Vergine se il suo contenuto era esatto. Ivan Dragičević mi ha portato questa risposta: sì, il contenuto della lettera è vero; bisogna avvisare prima il Sommo Pontefice e poi il Vescovo.

Questa lettera sarà accompagnata da preghiere e digiuni, perché lo Spirito Santo guidi il vostro spirito e il vostro cuore in questo periodo importante della storia. Accettate i nostri omaggi, nei Sacri Cuori di Gesù e di Maria.

Medjugorje, 2 dicembre 1983
P. Tomislav Vlasić

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Si tratta senza dubbio del più importante documento dell’intero dossier Medjugorje, assieme alla “Dichiarazione di Zara” che contiene il pronunciamento della Chiesa sulle apparizioni.

E si tratta di un testo estremamente imbarazzante, per cui ad esempio padre Livio, a quanto ci risulta, non ne ha mai fatto cenno. Le ragioni della sua importanza e dell’imbarazzo che suscita sono molteplici.

  

1) Si tratta in pratica di una lettera inviata al Pontefice nientemeno che dalla Madonna stessa.

Estensore materiale della missiva è padre Vlasić, che però scrive per incarico dei veggenti, e in particolare di Marija, la quale a sua volta non fa che trasmettere una precisa richiesta della Vergine: “La Madonna dice che si deve avvisare subito il Sommo Pontefice e il vescovo dell’urgenza e della grande importanza del messaggio di Medjugorje”.

Come se ciò non bastasse, il testo, una volta scritto, viene sottoposto al giudizio della Vergine stessa, la quale dà la sua approvazione: “Dopo aver redatto questa lettera l’ho data ai veggenti perché chiedessero alla Vergine se il suo contenuto era esatto. E Ivan Dragicevic mi ha portato questa risposta: "Sì, il contenuto della lettera è vero; bisogna avvisare prima il sommo Pontefice, poi il vescovo."”

 

Impossibile obiettivamente immaginare circostanze meglio atte a conferire ufficialità al documento. Di qui la legittimità di un’analisi che consideri il testo nella sua forma letterale: si ha il diritto di ritenere che ogni frase ed ogni parola abbiano ricevuto l’imprimatur della Madonna.

  

2) La lettera rende lampante che tra il Cielo e il Papa non vi è alcuna comunicazione diretta.

La Madonna, quando vuole inviare un messaggio al suo figlio più amato (e da lei personalmente scelto proprio per guidare la Chiesa e il mondo in questi tempi difficili), non solo non utilizza il canale delle apparizioni dirette o delle locuzioni interiori, ma non dispone neppure di fax o di posta elettronica.

Si avvale di veggenti, i quali a loro volta devono ricorrere alla collaborazione e all’avallo di un religioso per aver titolo a rivolgersi al Pontefice.

 

3) La lettera appare chiaramente redatta per un destinatario che lo scrivente presuppone totalmente all’oscuro dei fatti.

Il che significa che a ben due anni e mezzo dall’inizio delle apparizioni il Papa non sa neppure (se non vagamente, forse, per sentito dire) che i veggenti vedono ogni giorno la Madonna, che la possono toccare, che stanno ricevendo da lei dieci segreti, ecc.

Se si considera che il messaggio stesso prospetta una situazione di estrema urgenza, siamo di fronte alla dimostrazione più clamorosa di quella schizofrenia che abbiamo ripetutamente indicato come caratterizzante i rapporti tra il Cielo e la Chiesa.

 

4) Il contenuto della lettera è spiccatamente apocalittico nel senso corrente del termine: si preannunziano a brevissima scadenza eventi altamente drammatici per l’umanità.

Si può tranquillamente affermare che nella sua enigmaticità, e in assenza di precisazioni tranquillizzanti, il testo mette paura, specie dove accenna a “quelli che resteranno in vita”, i quali per di più “avranno poco tempo per convertirsi”!

Questo punto in particolare verrà sviluppato nel capitolo Conseguenze degli eventi annunziati dai segreti.

 

5) La lettera insiste in modo particolare sullimminenza degli eventi preannunziati.

Abbiamo visto la perentoria richiesta, da parte della Madonna, di avvisare subito il Papa e il vescovo. Padre Tomislav si scusa quasi col Pontefice per questo “fargli fretta”: “io non voglio essere responsabile della perdita di nessuno”, scrive.

Del resto, basta leggere una frase come la seguente, che taglia la testa al toro: “Secondo Mirjana, ci troviamo vicini agli avvenimenti predetti dalla Madonna”. Questo non è certo il modo con cui ci si riferisce a fatti che si svolgeranno venti o trent’anni dopo!

 

E ne abbiamo una mirabile conferma indiretta nel richiamo alla visione di Leone XIII, che avrebbe avuto luogo il 13 ottobre 1884 (cfr. VAM 110), sicché il secolo concesso da Dio a Satana per tentare la Chiesa sarebbe scaduto giusto nel 1984 (e ricordiamo che la lettera è del dicembre dell’83).

Benché “secolo” di per sé possa essere indicazione approssimativa, la sinergia con gli altri elementi ora indicati rende la congettura quanto mai plausibile.

 

È questo anche il parere di René Laurentin: “Dal dialogo avuto con Mirjana il 5 novembre precedente, Tomislav Vlasić aveva avuto la sensazione … che il secolo sottoposto al regno di Satana stava finendo nel 1984” (VAM 292);

“L’interpretazione di un regno che Dio avrebbe consentito a Satana, e che avrebbe avuto fine nel 1984, sembra aver ispirato un convincimento a Medjugorje” (ivi , p. 112);

e soprattutto: “È per questo che Mirjana è tornata a Medjugorje nell’agosto del 1984 (due mesi prima del 13 ottobre) a preparare lo svelamento dei dieci segreti: una rivelazione che ancora stiamo aspettando? La precipitazione  del 1984 è stata influenzata da un errore di prospettiva, così ricorrente in materia? L’avvenire giudicherà” (ivi).

 

Così scriveva Laurentin nel 1991. A questo punto anche il lettore più sprovveduto capisce che la data prevista inizialmente per la divulgazione dei segreti è stata “corretta”, ovvero sostituita da un’altra, posteriore di almeno una ventina d’anni, secondo una strategia familiare ad esempio ai Testimoni di Geova.

A dispetto della sicurezza tutt’oggi ostentata dalla veggente e dai suoi colleghi, il fatto che vi sia stato un vistosissimo aggiustamento di tiro circa la data della rivelazione dei segreti (e quindi dello svolgimento degli eventi relativi) è dunque un … segreto di Pulcinella. Ciò colpisce al cuore tutte le speculazioni che si sono fatte e tuttora si fanno su questo tema.

 

Dice bene il teologo francese: “Sarebbe […] vano e rischioso polarizzarsi sui segreti”; essi infatti “rimangono un punto oscuro e incerto, oggetto di tastonamenti per la stessa Mirjana” (ivi, p. 292).

Noteremo ancora che secondo Mantero (PF 309; il testo non è identico a quello che figura in internet) il 25 ottobre 1985 Mirjana, scoppiando a piangere nel “vedere” le conseguenze devastanti dell’evento annunciato dal primo segreto, avrebbe esclamato: “Mamma mia, davvero sarà così presto?”.

Un “presto” veramente molto relativo, visto che son già passati più di vent’anni!

 

6)  Col suo carattere di “lettera aperta” il documento rivela la precisa intenzione di mettere il Papa di fronte alle proprie responsabilità. È chiaro che dopo averlo ricevuto egli non può più fingere di non sapere nulla di Medjugorje: tutti sanno che ne è stato messo al corrente.

Va comunque notato che la Madonna non gli chiede di fare nulla di specifico, non gli affida alcun incarico. Forse confida che il Papa diffonda spontaneamente le notizie contenute nella lettera, facendosi portavoce delle apparizioni; in ogni caso appare decisa a non ripetere la penosa procedura seguita a Fatima, prima con la richiesta di consacrazione della Russia e poi con l’apertura della busta del “Terzo segreto”.

Chi vuole può anche pensare che sia stata proprio l’inerzia del Papa a far procastinare indefinitamente lo svelamento dei dieci segreti; in tal caso però vien da dubitare che essi possano mai venire svelati.

 

È logico che un testo che mette così impietosamente a nudo tanti aspetti imbarazzanti della vicenda Medjugorje, e in particolare della problematica dei segreti, non sia visto di buon occhio da chi sui segreti è disposto a giurare.

Padre Livio, come si è detto, non vi accenna mai; e non solo in “Perché credo a Medjugorje”, scritto nel ’98, quando praticamente egli ancora ignorava tutto quanto era stato detto e scritto nei primi tre anni delle apparizioni, ma anche ne “La donna e il drago”, posteriore di quattro anni e centrato proprio sullo svelamento dei segreti.

 

Di più: della lettera si tace persino nell’ “Intervista a Mirjana”, pure del 2002.

La veggente si guarda bene dal citarla, anzi, si rifiuta persino di parlare del diavolo, proprio lei che fu protagonista dell’episodio che la lettera riferisce con dovizia di particolari (a suo tempo ovviamente rivelati da lei stessa)!

 

Persino in internet è problematico reperire il nostro documento, fatta eccezione appunto per il passo che racconta il colloquio tra Satana e Mirjana (questo episodio figura in vari siti, e persino in una versione fornita da Vicka; ma potrebbe essere tratto, anziché dalla lettera, dal racconto della veggente, poi inserito da padre Tomislav nella sua esposizione).

Fino al 2004 il testo integrale non figurava nel web. Oggi vi figura solo la versione che noi abbiamo utilizzato.

 

Va dato atto a Laurentin di aver mostrato coraggio riportando (già nell’84, a pochi mesi di distanza dalla stesura della lettera) un documento che a suo stesso giudizio risulta di assai dubbia utilità per la causa di Medjugorje.

Tra gli altri che l’hanno pubblicato ricordiamo Karl Juarez (1988), Piero Mantero (1991) e Antonio Socci (2005).

 

Delineata in tal modo la tematica dei segreti ed esposte alcune considerazioni che scaturiscono immediatamente dalla lettura della missiva di padre Tomislav, nei capitoli che seguono inizieremo a mettere a fuoco - senza pretendere di fare un discorso sistematico, data la precarietà degli elementi su cui si è costretti a basarsi - alcuni problemi particolarmente scottanti di quel groviglio di contraddizioni, di incoerenze, di enigmi che costituisce il capitolo dei segreti di Medjugorje.

 

 

P.S.  Su padre Tomislav si vedano ora, nella nuova monografia "Medjugorje. Lavori in corso", "Il caso Vlasić" e "La difesa di padre Livio".

 

 

 

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