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Monday, 29 April 2024
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                 Segreti, millenarismo e tempo di primavera

  

 

 

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La complessa dinamica dei dieci segreti di Medjugorje rende ancora più confusi e incoerenti gli schemi relativi ai “tempi della fine”, nei quali gli eventi dei segreti devono inserirsi.

Abbiamo già detto del millenarismo in senso lato (attesa dell’imminente fine del mondo) e in senso proprio (fiducia in un periodo di pace e serenità antecedente ai momenti dolorosi - per la Chiesa in particolare - che si concluderanno con la venuta gloriosa di Cristo).

Ora, la convinzione tanto spesso espressa di un “tempo di primavera” che la Madonna immancabilmente porterà al mondo risulta compatibile solo col millenarismo inteso nella seconda accezione.

 

In particolare, crea confusione l’uso del termine ‘grande tribolazione’ (impiegato occasionalmente anche da Giovanni Paolo II). Si tratta di un’espressione “escatologica” nel senso direi tecnico della parola, in quanto usata da Gesù stesso in quello che viene definito appunto il ”discorso escatologico” (cfr. Mt 24, 21).

Senonché nel Vangelo indica una situazione immediatamente precedente lo sconvolgimento cosmico che si conclude con la comparsa di Cristo giudice del mondo. Nel nostro caso designa invece un “passaggio doloroso” attraverso il quale gli uomini perverranno a un periodo di pace e serenità quale mai s’era sperimentato nella Storia, restando però la fine del mondo confinata in un futuro lontano e imprecisato.

 

Resta poi da vedere come vadano intesi i rapporti fra il Trionfo del Cuore immacolato di Maria preannunziato a Fatima e il “tempo di primavera” promesso a Medjugorje. Spesso i due eventi vengono identificati, e anche noi ci siamo talvolta adeguati a tale prassi.

Ma è difficile sostenere che siano la stessa cosa, in quanto il primo è stato presentato come conseguenza della consacrazione della Russia, tanto che se ne vuole vedere un principio di attuazione nella caduta del regime sovietico.

Impossibile quindi che sia qualcosa di destinato a realizzarsi dopo una terribile tribolazione quale è quella prospettata dai dieci segreti, ai quali il messaggio di Fatima non accenna minimamente.

 

Le parole della Vergine erano state chiare: “Finalmente, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.

Il Trionfo del Cuore di Maria veniva dunque presentato come contemporaneo - se non addirittura antecedente - alla consacrazione della Russia; consacrazione che ora si asserisce avvenuta nel 1984.

 

D’altra parte è però ugualmente impossibile che tale “trionfo” sia da considerarsi già compiutamente realizzato, specie se si pensa da un lato alla forte tensione che caratterizza proprio i rapporti tra Roma e la Chiesa russa e dall’altro alla situazione attuale del mondo, quella situazione tragica che padre Livio per primo denuncia con toni tanto appassionati: pare difficile pensare che il trionfo del Cuore immacolato di Maria coincida con un tempo in cui Satana è addirittura slegato!

In ogni caso, perché sia rispettato l’ordine dei vari avvenimenti futuri quale fu delineato a Fatima, dovremmo ora, prima di entrare nella stretta dei dieci segreti medjugoriani, gustarci finalmente, dopo tante dilazioni, il trionfo del Cuore immacolato.

Dobbiamo pertanto concludere che su questo punto la prospettiva dischiusa dai messaggi di Medjugorje, a dispetto dello sporadico accenno dell’agosto 1991, appare inconciliabile con quella di Fatima.

 

Altro problema che non viene mai considerato: perché si instauri il “periodo di pace” occorre che gli uomini diventino tutti, senza eccezione, superbuoni.

Se infatti rimanesse anche solo una piccola minoranza di malvagi non si vede - dato che le conoscenze per la fabbricazione di armi di distruzione di massa non andranno certo perdute - come si potrebbe evitare di vivere costantemente sotto la minaccia che qualcuno le usi.

Per evitare che questo accada sarebbe necessario allora che tutti i potenziali malintenzionati venissero fisicamente eliminati dagli eventi coperti dai segreti.

 

Altra grave difficoltà è la seguente. Le apparizioni di Medjugorje, eccezionali per numero e durata, vengono motivate dicendo che l’umanità si trova di fronte al passaggio più doloroso della sua storia.

Bene. Ma una volta superata tale stretta e inaugurato il tanto sospirato tempo di primavera, questa stessa umanità dovrà pure trovarsi, prima o poi, di fronte ai momenti drammatici della fine del mondo.

Da una situazione generalizzata di pace e prosperità in cui il cattolicesimo avrà praticamente sbaragliato tutti i concorrenti, “dal golfo di luce” mirabilmente dischiuso al mondo dall’azione di Maria, si dovrà passare – non importa quando - nientemeno che alla “massima impostura” e alla “massima apostasia”, ossia allo scatenarsi del mysterium iniquitatis.

 

Ora, risulta innanzitutto molto difficile capire le ragioni di tale cambiamento: non si vede come da uno stato di pace e felicità diffusa, nel segno di Cristo accettato dal mondo intero, si passi alla situazione della fine dei tempi, con la Chiesa ridotta a un manipolo di perseguitati e la fede pressoché sparita dalla terra. Per giungere a tanto si dovrà necessariamente passare attraverso un lungo periodo di sofferenze inenarrabili.

 

In secondo luogo, è assurdo pensare che tale situazione richieda meno preparazione per gli uomini, e quindi meno assistenza da parte del Cielo, di quella fornita attualmente.

Eppure di apparizioni di Maria non ve ne saranno più, come ci assicura la Vergine stessa (o quanto meno, sappiamo, non ve ne saranno più di paragonabili a quelle di Medjugorje).

Pure qui dunque v’è qualcosa che non quadra per nulla.

 

Per spiegare perché, a suo giudizio, l’affermazione della Vergine che le apparizioni attuali sono le ultime “va intesa letteralmente”, padre Livio scrive: “Siamo a una svolta della storia della salvezza e probabilmente, attraverso il tempo dei dieci segreti e la sconfitta di Satana, incomincerà sulla terra il tempo di pace divina, per cui le apparizioni della Madonna non saranno più necessarie” (FM 146).

Si dovrebbe dunque concludere che i nostri fortunati posteri potranno vivere, per una indefinita distesa di secoli, in un mondo in cui tutto filerà liscio, senza più alcun bisogno di interventi straordinari da parte del Cielo.

 

Ma è facile obiettare che non si vede proprio dove padre Livio abbia scovato, nella Scrittura o nei testi del Magistero, l’annuncio del “tempo di pace divina” che renderà inutile ogni futura apparizione della Vergine.

Del resto, sappiamo, questa prospettiva di una vita che diventa un idillio contrasta con le sue continue messe in guardia contro ogni illusione perché, ci assicura, anche nel tempo di primavera vi saranno il male e la sofferenza, per quanto attenuati.

Per di più, la prospettiva di un tempo indefinito di pace divina contrasta col fatto che la Madonna ha parlato di “un secolo di prosperità e di pace”, dopo la stretta dolorosa dei segreti.

 

Se infine si pensa che di tanto in tanto qualcuno (tra cui anche Giovanni Paolo II e lo stesso padre Livio) spara che il mondo potrebbe ancora continuare per migliaia di anni, non si riesce assolutamente a capire come i decenni che stiamo vivendo possano essere considerati, essi soli, “decisivi per la storia del mondo” e quindi degni dell’estremo appello e dell’ultima missione che la Vergine compie sulla terra.

 

Sta di fatto che in questo campo si può dire tutto e il contrario di tutto senza timore di essere smentiti. Basta solo avere l’accortezza di usare un linguaggio un po’ vago e soprattutto non fornire precise indicazioni di tempo.

Padre Livio può ad esempio dire che l’apostasia e l’odio satanico stanno dilagando nel mondo e un minuto dopo affermare tranquillamente che a Medjugorje la Madonna sta già operando il ritorno dell’umanità a Dio; può dire che Satana, teste Maria, è ormai sciolto dalle catene oppure che il Maligno non si accorge che la Madonna “col rosario lo sta legando come un salame” (CG 12.09.03; lo scioglimento completo sarebbe dunque il risultato di ben vent’anni di legatura!).

 

In particolare, la possibilità di saltare disinvoltamente da una prospettiva all’altra serve per “gestire” l’angoscia, per non dire il panico, giustamente suscitato in molti ascoltatori (e soprattutto ascoltatrici) dal preannunziato svelamento dei dieci segreti.

Oltretutto, Radio Maria deve badare a non attirarsi l’accusa di suscitare allarmismo, accusa che potrebbe venirle rivolta sia dalla società laica che dalla Chiesa stessa.

 

Per difendersi, padre Livio ricorda che i “segni” del cielo sono sempre di difficile interpretazione; che la grazia di Dio “sorprende” sempre (figuriamoci infatti quanto saranno rimasti sorpresi dalla grazia gli uomini in occasione del Diluvio: “Troppa grazia!”, avran gridato); che insomma le cose vanno sempre in modo diverso da come si era immaginato.

Del resto, dice, anche Gesù ci ammonisce che a ogni giorno basta la sua pena. Procuriamo di vivere bene oggi, che al futuro ci penserà la Madonna.

 

Ma pare che siano pochi quelli che riescono a “non pensarci”. 

 

 

 

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