![]() |
HOME | CHI SIAMO ELENCO DEI TESTI STRUTTURA DEL SITO | AVVERTENZE | ABBREVIAZIONI |
|
Nuovo statuto della Rivelazione
Lo svelamento dei dieci segreti (tra cui il “segno bellissimo, visibile e indistruttibile”) secondo le modalità e le previsioni illustrate da padre Livio implica una mutazione profonda nello statuto stesso della fede cristiana, in quanto configura un cambiamento radicale nella natura della Rivelazione. Fin dai primi secoli, ma in modo particolare da Pascal in poi, è tesi corrente dell’apologetica che Dio, volendo rispettare la libertà dell’uomo, anziché imporglisi con un’evidenza incontestabile, gli si “proponga” per così dire in punta di piedi, per consentirgli quel rifiuto la cui possibilità rende appunto meritorio l’assenso di fede. La “revelatio” è in realtà una “re-velatio”: Dio, si dice, si rivela velandosi e si vela rivelandosi. Non vuole abbagliare il potenziale credente, ma gli lascia abbastanza luce per credere e abbastanza tenebra (!) per non credere, o quanto meno dubitare. È insomma quel che si chiama un Deus absconditus, un “Dio nascosto” sulla cui esistenza, secondo la fortunata formulazione pascaliana, occorre “scommettere”. E vi è chi, come Vittorio Messori, proclama orgogliosamente: “Scommetto su questo Dio che si nasconde”; e ironizza su chi pretenderebbe un’autorivelazione divina spettacolare, tipo “son et lumière”. Orbene, la tesi esposta da padre Livio, la sua attesa circa lo svelamento e il successivo avveramento dei dieci segreti spazza via d’un colpo questa mistica del nascondimento di Dio. Abbiamo già avuto occasione di dire, parlando del significato delle apparizioni, che la posizione di Messori è intimamente contraddittoria, in quanto egli da un lato sostiene il principio della fede come scommessa su una realtà che deve rimanere sostanzialmente inattingibile, dall’altro esalta proprio quelle forme di religiosità che, inseguendo i “carismi” ed esprimendo un vero e proprio bisogno di “toccare” il sacro, rivelano appunto un’insofferenza profonda verso il “Dio nascosto”. Ma padre Livio fa molto di più: immagina una spettacolare autorivelazione di Dio (proprio il “son et lumière” irriso da Messori!) che faccia piazza pulita di tutte le credenze concorrenti con la fede cattolica: grazie al “segno” lasciato sulla collina delle apparizioni e al compiersi degli eventi prodigiosamente annunziati con tre giorni di anticipo, il mondo ridotto alla disperazione vedrà senza possibilità d’equivoco che la salvezza gli può venire solo dalla croce di Cristo per l’intercessione di Maria. Non mancano a padre Livio le espressioni colorite per descrivere l’evento: “Quando saremo al dunque, quelli che ora pontificano se la daranno a gambe, tutti prenderanno il rosario e andranno nei santuari.” “Quando si vedrà che la Madonna salva il mondo, le chiese non basteranno a contenere tutti, e i preti non basteranno per confessare tutti.” “Tutti vedranno che è un prete cattolico che dà i preannunzi al mondo. Sarà una forma di "evangelizzazione estrema"”(sic). Siamo proprio alla bancarotta della retorica della scommessa: dopo tanto predicare sul Dio che si tiene discretamente nell’ombra, ecco che anche un “credente qualificato”, un religioso come padre Livio, mostra di non poterne più del residuo d’incertezza lasciato dalle modalità ordinarie della Rivelazione. E allora, prima gusta, al suo arrivo a Medjugorje, l’inebriante sensazione della “certezza” comunicata dal “contatto” col divino (abbiamo riferito le sue parole ne “I problemi teologici posti dalle rivelazioni private”); poi sogna addirittura un intervento prodigioso di Dio che comunichi tale certezza a tutti gli uomini, “costringendoli” a credere. Lo stesso padre Livio non nasconde quanto abbia influito su di lui la suggestione dell’episodio biblico di Elia che sconfigge nella “prova della fede” i sacerdoti di Baal; anzi, talora non ha neppure fatto mistero della sua comprensione - per non dire simpatia - per il profeta che sgozza di sua mano gli idolatri. A noi comunque interessa qui solo la modalità di rivelazione del numinoso che il passo biblico ci illustra: si tratta di un vero e proprio “giudizio di Dio”, con cui i negatori vengono clamorosamente sbugiardati. Torna alla mente una famosa boutade di Bertrand Russell, il quale si chiedeva come mai Dio non abbia scelto di incarnarsi nella nostra epoca, in cui la televisione gli offrirebbe la possibilità di comparire contemporaneamente a tutti gli uomini. Affermazione irriverente, si è detto e ripetuto, attestante un’ignoranza profonda della vera natura della fede. Ma adesso Russell nella tomba si prende una splendida rivincita: quel che padre Livio sogna non è altro che uno spettacolare intervento di Dio rivelantesi inequivocabilmente a tutti gli uomini per mezzo di mass media globalizzanti. Padre Livio arriva addirittura a dire che l’appello all’umanità intera (tutti, dice, dovranno prendere posizione, anche Costanzo e Vespa, anche Bush, anche il Papa) non si sarebbe potuto avere neanche a Garabandal: è possibile solo oggi che il mondo è globalizzato e si può sapere subito quel che accade in qualsiasi punto del pianeta. Le reti radiofoniche e televisive (in primis ovviamente Radio Maria) saranno dunque chiamate a dare al mondo l’annuncio dei segreti e a mostrarne quell’avveramento che “costringerà” gli uomini di tutti i paesi a inginocchiarsi reverenti e riconoscenti davanti alla Croce. |
Copyright © 2006-2012 controapologetica.info - All rights reserved. | powered by giroweb |